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CONTRATTI BANCARI MONOFIRMA: l'ultima parola spetta alle Sezioni Unite della Cassazione civile

Alla luce delle recenti pronunce della Suprema Corte che si sono susseguite nel corso degli ultimi anni, 2016 e 2017, è tornato ad accendersi il dibattito sulla questione della validità o meno del cosiddetto “contratto monofirma”, ovvero del contratto bancario caratterizzato dalla firma del solo correntista, senza la corrispondente sottoscrizione della Banca, tanto da rendere necessario l’intervento delle Sezioni Unite: il 27 aprile 2017 la prima sezione civile della Corte di Cassazione ha rimesso alle Sezioni Unite “la questione, ritenuta di massima di particolare importanza se, a norma dell'art. 23 d.lgs. n. 58 del 1998, il requisito della forma scritta del contratto di investimento esiga, accanto a quella dell'investitore, anche la sottoscrizione ad substantiam dell'intermediario” [1]



[1] Cassazione Civile, Sez. I, ordinanza 27/04/2017 n. 10447.