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AMMORTAMENTO ALLA FRANCESE E ALL’ITALIANA: LE CONCLUSIONI DELLA GIURISPRUDENZA RISULTANO CONFUTATE DALLA MATEMATICA

L'introduzione dell'articolo:

Nelle varie sentenze che si sono succedute in questi anni, l’ammortamento alla francese, sviluppato in capitalizzazione composta, è stato frequentemente posto in contrapposizione e confronto con l’ammortamento all’italiana, per sostenere che nell’ammortamento alla francese la più lenta riduzione del debito residuo ed il maggior ammontare degli interessi da versare, quindi, in definitiva, il maggior costo del finanziamento non è conseguenza della violazione dell’art. 1283 c.c. e quindi dell’applicazione di interessi composti, bensì dalla maggiore gradualità nel rimborso del capitale.  

L’ABF, nella decisione n. 6703 del 14 ottobre 2014, riporta: ‘Circa il presunto effetto anatocistico, appare convincente quanto sostenuto dal Tribunale di Milano (con sentenza del 30 ottobre 2013), sulla scorta della CTU presentata nel processo, secondo cui il preteso e lamentato effetto anatocistico non “discende di per sé dal piano di ammortamento costruito alla francese nel quale il maggior ammontare degli interessi da versarsi - rispetto a piani di ammortamento costruiti all’italiana - dipende non dall'applicazione di interessi composti ma dalla diversa costruzione delle rate”. In questo senso, cfr. pure la decisione di questo Collegio n. 1127/2014’.

I risvolti finanziari che caratterizzano le due tipologie di ammortamento, conducono a conclusioni più complesse, diverse e discordanti da quanto espresso dall’ABF e dal Tribunale di Milano, confermando la presenza, nell’ammortamento alla francese, della lievitazione esponenziale degli interessi, che connota e qualifica la presenza dell’anatocismo, mentre nell’ammortamento all’italiana non si riscontra alcuna maggiorazione degli interessi, rispetto al regime semplice, ma unicamente il pagamento anticipato degli interessi maturati, prima della scadenza del capitale.