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AMMORTAMENTO ALLA FRANCESE: equivoci e pregiudizi. Commento alla sentenza del Tribunale di Roma, V. Carlomagno, n. 17766 del 19/09/19

Nel commentare la sentenza del Tribunale di Roma n. 17766 del 19/09/19, si ritrovano talune argomentazioni che frequentemente ricorrono nelle pronunce in materia di ammortamento alla francese e che in termini alquanto sbrigativi eludono le criticità che insorgono su due distinti fronti:

  • quello attinente alla coerenza e compatibilità dell’impiego del regime composto degli interessi con il presidio all’anatocismo, nei contorni giuridici dettati dall’art. 1283 c.c., integrati dal nuovo art. 120 TUB, comma 2, lettera b), oltre che con il principio di proporzionalità dei frutti civili prescritto dall’art. 821 c.c. e richiamato dall’art. 1284 c.c.;
  • quello attinente ai principi di buona fede, correttezza e trasparenza che, soprattutto nei rapporti creditizi regolati da contratti predisposti in serie unilateralmente dall’intermediario, assumono risvolti di pregnanza sostanziale, per i rigorosi presidi che l’ordinamento pone a protezione e garanzia dell’equilibrio, dell’informazione e, in particolare, della consapevolezza degli impegni assunti dal prenditore di fondi