Nel 1845 Alessandro Casano, canonico della Cattedrale di Palermo e Rettore di quell' Università (dove insegnò Algebra e Geometria, e poi Fisica) scriveva: "La stipolazione di pagare gl'interessi maturati in fine di ogni anno è quella che comunemente si usa … e la legge non vi si oppone, trattandosi d'interesse semplice; frattanto agli occhi del matematico questa condizione racchiude implicitamente l'anatocismo, e l'orrore sparisce per la paga annua della quota dello sconto dell'interesse composto, che perciò non si accumula appo il debitore sino alla fine del tempo stabilito dell'impiego". Scriveva anche che si "maschera [sic]" l’interesse composto sotto la condizione dell’obbligo di pagare in fin di ogni unità di tempo gli interessi semplici del capitale già maturati; imperciocché questa maniera di pagare i frutti all’altra equivale di dover pagare gl’interessi degli interessi dopo il tempo t"