articolo

La funzione di compliance nella vigilanza bancaria

SOMMARIO. 1. Rischio di non conformità alle regole e autonomia di impresa. – 2. Funzione di compliance e attività bancaria. - 3. Le Istruzioni della Banca d’Italia. – 4. Funzione di compliance e «certezza del diritto». 

La funzione di compliance non appartiene al novero degli istituti conosciuti dal codice civile o comunque frequentati dalle analisi della nostra letteratura giuridica. Pure la stessa – che fino a pochi anni fa rimaneva ignorata a livello di nomen – riveste grande importanza.  

Funzione di compliance significa attività (: la funzione, appunto) volta a sistemare in via preventiva il rischio di comportamenti dell’impresa (con l’ampliamento, peraltro, che si vedrà all’inizio del n. 2.) non conformi alle norme. Alle norme in genere, per la verità; per il contesto che qui interessa in modo immediato, alle norme giuridiche in specie. Di queste ultime, tutte: le norme di eteronomia, come pure quelle di autonomia. Dunque, prima di tutto, la compliance si preoccupa che le norme di autonomia siano conformi alle norme di eteronomia; e, in via ulteriore, che le altre tipologie di comportamenti umani seguano pure conformi alle fissate norme, tanto di (verificata) autonomia, quanto di eteronomia. 

Come si vede, se il nomen è recente, la sostanza prima – e oggettiva – del fenomeno non lo è per nulla. Al fondo sta, in definitiva, una valutazione comparativa tra vantaggi e costi, che da sempre risulta essere componente interna delle decisioni (dirette e indirette) relative all’offerta imprenditoriale dei beni/servizi: per il lato della proposta del «pacchettoprodotto» da immettere sul mercato; come pure per il lato della realizzazione esecutiva del medesimo.