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LA MORA E L’USURA. LA CASSAZIONE REINTERPRETA LE SEZIONI UNITE. La sentenza n. 27442 del 30 ottobre 2018

Un estratto del commento:

La Suprema Corte, occupandosi dell’usura nella mora, con una circostanziata ed approfondita esegesi sulla natura e funzione degli interessi di mora e degli interessi corrispettivi, perviene a stabilire un rigoroso e diretto rapporto del costo della mora alla soglia d’usura riportata dai decreti ministeriali per la categoria di credito interessata, escludendo ogni maggiorazione e/o diverso criterio di confronto.

Con tale assunto la pronuncia in parola viene a limitare apprezzabilmente, finanche a discostarsi sostanzialmente dal principio di omogeneità del confronto nella verifica dell’usura, stabilito dalla recente sentenza delle Sezioni Unite n.16303 del 20 giugno scorso.

Nel contempo, tuttavia, contraddicendo le stesse conclusioni alle quali le minuziose riflessioni sviluppate nel corpo della sentenza inevitabilmente conducono, con una stringata quanto apodittica affermazione fuori dall’oggetto stesso dell’impugnazione, ha ritenuto aggiungere l’inapplicabilità dell’art. 1815 c.c. agli interessi di mora usurari, discriminando gli interessi di mora dagli interessi corrispettivi, ponendosi in tal modo in contrasto con la stretta sovrapposizione di tale articolo all’art. 644 c.p. sulla quale si fonda l’altra pronuncia delle Sezioni Unite n.24675 del 19 ottobre 2017.

(...)

La certezza del diritto e la connessa stabilità dei rapporti giuridici passa necessariamente attraverso una rafforzamento della funzione nomofilattica della Suprema Corte di Cassazione, dalla quale l’operatore economico si attende una maggiore razionalità, prevedibilità ed uniformità del decidere.