Leasing – Usura – tasso di mora – individuazione soglia per la mora – Maggiorazione 2,1%

Parte attorea fonda la sua contestazione in ordine alla avvenuta determinazione contrattuale degli interessi di mora oltre il tasso soglia.

Quand’anche si volesse ritenere che anche gli interessi di mora debbano essere rispettosi del limite legale, tesi per la quale sussiste ancora incertezza giurisprudenziale in mancanza di una previsione legislativa specifica al riguardo e che possa determinare per tali interessi una specifica soglia, quest’ultima deve venire calcolata con i criteri dettati dai Decreto Trimestrali con la maggiorazione pari a 2,1 punti percentuali, secondo la stessa Banca d’Italia e la sua nota di chiarimento in materia di applicazione della legge antiusura del 7/3/13, maggiorazione ignorata da parte attrice.

No sommatoria tasso corrispettivo e di mora

Il secondo errore compiuto da parte attorea consiste nel ritenere che l’avvenuto superamento del tasso soglia in sede di stipula del contratto per quanto attiene agli interessi di mora possa venire computato con la sommatoria del tasso di leasing con quello di mora, con ciò ritenendo di applicare un principio espresso nella sentenza della Cassazione n. 350/13.

Richiamando l’esatta interpretazione di tale pronuncia, tale sommatoria al fine di verificare il superamento del tasso soglia non è mai stata ritenuta legittima dalla Suprema Corte, nella misura in cui il tasso corrispettivo e quello di mora hanno funzione e natura e applicazione del tutto diversi.

Legittimità clausola di salvaguardia

Inoltre la previsione della cd clausola di salvaguardia convenuta tra le parti tra le condizioni generali di contratto, evita nella misura in cui viene applicata al programma informatica che calcola le voci di dare-avere tra le parti nel conto, che il conteggio degli interessi di mora possa sforare dal tasso soglia, in quanto, nel caso, lo riporta automaticamente al di sotto del limite legale.

Giudice Maria Teresa Zugaro

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