Tribunale di Milano n. 1242 del 29 Gennaio2015
Mutuo – Usura – Tassi mora – assenza parametro soglia per i tassi di mora – Maggiorazione 2,1% - criterio di omogeneità
I tassi di mora non possono essere soggetti alla verifica dell’usura (confronto con i tassi soglia) in quanto manca un termine puntuale di raffronto (i TEGM non includono gli oneri moratori), né può avere rilevanza la campionatura statistica (2,1%) che risale al 2001.
La valutazione dell’usurarietà del tasso di mora può essere condotta solo in riferimento al III comma dell’art. 644 c.p. (usura “soggettiva” o concreta).
Ai fini dell’applicazione della normativa antiusura, atteso che le rilevazioni dei Tassi Effettivi Globali Medi da parte di Bankitalia sono sempre state condotte con riferimento esclusivamente ai tassi corrispettivi, ad oggi non è possibile una verifica in termini oggettivi del carattere usurario degli interessi moratori.
In mancanza di un termine di raffronto, ossia di un tasso soglia, che sia coerente con il valore che si vuole raffrontare, gli interessi moratori possono rilevare come usurari solo in chiave soggettiva, ossia là dove, richiamando quanto dettato dall’art. 644 c.p., si dimostri che detti interessi siano stati pattuiti in termini tali da creare una sproporzione delle prestazioni, con approfittamento delle condizioni di difficoltà economiche e finanziarie del debitore.
La rilevazione statistica condotta a partire dal 2001 e trasfusa al punto 4) dei DM trimestrali, recante la maggiorazione media a titolo di mora (2,1 punti percentuali) non può rilevare quale indice oggettivo ai fini della valutazione di usurarietà, siccome mai commissionata dal Ministero del Tesoro. (…) “detta rilevazione, oltre a essere “ufficiosa”, in quanto condotta in assenza di una istruzione in tal senso disposta dal Ministero delle Finanze in attuazione a quanto dettato dalla Legge 108/1996, non può considerarsi neppure scientificamente attendibile, non essendo conosciute le modalità di rilevazione statistica utilizzate e, al contrario, risultando essere stata condotta attraverso l’acquisizione di dati a campione”. Allo stato, dunque, non esiste un indice di riferimento attendibile, in base al quale valutare l’usurarietà degli interessi di mora.
In mancanza di un dato scientificamente attendibile, è impossibile andare a raffrontare valori non omogenei (il Tasso Soglia, che si forma a partire dal TEGM, ed il Tasso di mora, mai ricompreso nelle rilevazioni del TEGM).
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